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Vertigini: Inquadramento Diagnostico e Trattamento Riabilitativo

Abstract

Le vertigini rappresentano un sintomo comune nella pratica clinica, con eziologie che spaziano da disfunzioni periferiche dell’apparato vestibolare a cause centrali di origine neurologica. La corretta diagnosi differenziale è fondamentale per impostare il trattamento adeguato. La riabilitazione vestibolare, basata su esercizi specifici, rappresenta una terapia efficace in numerose condizioni, riducendo la sintomatologia e migliorando l’equilibrio.


1. Introduzione

Il termine “vertigine” descrive una falsa sensazione di movimento dell’ambiente circostante o del corpo. Può derivare da alterazioni del sistema vestibolare periferico, centrale, o da cause sistemiche. Si stima che circa il 30% della popolazione sperimenti vertigini clinicamente rilevanti almeno una volta nella vita [1].


2. Classificazione e Eziologia

2.1 Vertigine periferica

Origina da patologie dell’apparato vestibolare (orecchio interno o nervo vestibolare). È in genere intensa, improvvisa, spesso associata a sintomi otologici.

Esempi principali:

  • Vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB)
  • Neurite vestibolare
  • Malattia di Ménière
  • Labirintite

2.2 Vertigine centrale

Causata da lesioni del tronco encefalico, cervelletto o corteccia vestibolare. Spesso meno intensa ma persistente e con segni neurologici associati.

Esempi principali:

  • Sclerosi multipla
  • Ictus ischemico o emorragico
  • Neoplasie del SNC

3. Inquadramento Diagnostico

3.1 Anamnesi dettagliata

  • Tipo di vertigine (rotatoria, disequilibrio, instabilità)
  • Durata (secondi, minuti, ore)
  • Fattori scatenanti (movimenti della testa, cambi posturali)
  • Sintomi associati (nausea, acufeni, ipoacusia, diplopia, cefalea)

3.2 Esame clinico vestibolare

  • Test di Dix-Hallpike (per VPPB)
  • Test di impulsi cefalici (Head Impulse Test)
  • Test di Romberg, Fukuda, marcia sul posto
  • Nistagmo spontaneo o evocato
  • Valutazione neurologica integrata

3.3 Esami strumentali

  • VNG (videonistagmografia)
  • RMN encefalo (in sospetto centrale)
  • Audiometria, potenziali evocati uditivi
  • Posturografia dinamica computerizzata

4. Trattamento Riabilitativo delle Vertigini

4.1 Vertigine Posizionale Parossistica Benigna (VPPB)

È la forma più frequente, causata da otoliti dislocati nei canali semicircolari.

Trattamento:

  • Manovre liberatorie canalari specifiche:
    • Epley (canale posteriore)
    • Semont
    • Barbecue/Log-roll (canale orizzontale)
    • Gufoni (canale laterale geotropico/apogeotropico)

Successo clinico: oltre l’80–90% con una sola manovra [2].

4.2 Neurite vestibolare / Labirintite

Dopo la fase acuta, il recupero si basa sulla riabilitazione vestibolare attiva.

Esercizi consigliati:

  • Esercizi di adattamento: stabilizzazione dello sguardo (es. VOR x1, x2)
  • Esercizi di habituation: ripetizione di movimenti che provocano sintomi
  • Esercizi di sostituzione: miglioramento dell’input visivo e propriocettivo

L’obiettivo è promuovere la compensazione vestibolare centrale.

4.3 Malattia di Ménière

Nella fase intercritica si può intervenire con:

  • Esercizi propriocettivi
  • Rieducazione posturale
  • Controllo dell’ansia associata

4.4 Vertigini centrali

Il trattamento è più complesso e prolungato, e prevede:

  • Fisioterapia neuro-riabilitativa
  • Allenamento dell’equilibrio in appoggio instabile
  • Stimolazione multisensoriale (visiva, uditiva, tattile)

5. Riabilitazione Vestibolare: Evidenze Scientifiche

Numerosi studi dimostrano che la riabilitazione vestibolare migliora significativamente:

  • Controllo posturale e locomotorio
  • Riduzione di cadute negli anziani
  • Qualità della vita (misurata con DHI – Dizziness Handicap Inventory)

La riabilitazione dovrebbe essere personalizzata, progressiva e monitorata da professionisti formati (fisioterapista, otoneurologo) [3–5].


6. Conclusioni

Le vertigini richiedono un approccio multidisciplinare che unisca una diagnosi clinica accurata con strategie riabilitative basate sull’evidenza. Le manovre canalari rappresentano il gold standard nel VPPB, mentre la riabilitazione vestibolare ha un ruolo fondamentale nelle forme non posizionali, favorendo la compensazione centrale e il recupero funzionale.


Bibliografia

  1. Bisdorff A, et al. Classification of vestibular symptoms: Towards an international classification of vestibular disorders. J Vestib Res. 2009;19(1-2):1–13.
  2. Hilton MP, Pinder DK. The Epley (canalith repositioning) manoeuvre for benign paroxysmal positional vertigo. Cochrane Database Syst Rev. 2014;(12):CD003162.
  3. Hall CD, et al. Vestibular rehabilitation for peripheral vestibular hypofunction: an evidence-based clinical practice guideline. J Neurol Phys Ther. 2016;40(2):124–155.
  4. Herdman SJ, Whitney SL. Physical therapy treatment of vestibular hypofunction. Vestibular Rehabilitation, 4th Ed. FADavis; 2014.
  5. MacDowell S, Wellons RC. Vestibular rehabilitation for peripheral vestibular hypofunction: a systematic review. Physiother Res Int. 2020;25(3):e1839.

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