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La Pubalgia nello Sportivo: Inquadramento Clinico, Diagnosi e Strategie Riabilitative

Introduzione

La pubalgia rappresenta una sindrome dolorosa a carico della regione inguino-pubica, frequentemente osservata negli sportivi che praticano discipline caratterizzate da movimenti esplosivi, cambi di direzione rapidi e gesti tecnici ripetuti (calcio, hockey, rugby, atletica). È una condizione multifattoriale che, se non correttamente diagnosticata e trattata, può evolvere in cronicità compromettendo la performance atletica e la qualità di vita dell’atleta.

Epidemiologia

L’incidenza della pubalgia varia dal 5 al 18% negli sportivi di alto livello, con una prevalenza maggiore nei calciatori professionisti. È meno frequente nelle donne, sebbene sia stata riscontrata anche in atlete di discipline che prevedono salti o sprint.

Eziopatogenesi

La pubalgia è dovuta a uno squilibrio funzionale tra muscoli adduttori e muscoli addominali, con conseguente sovraccarico meccanico sull’articolazione pubica e sulle strutture tendinee adiacenti. Le principali cause includono:

  • Sovraccarico funzionale per gesti tecnici ripetuti (calci, sprint, cambi di direzione).
  • Deficit di stabilità del core e debolezza della muscolatura addominale.
  • Disfunzioni articolari della colonna lombare e del bacino.
  • Alterazioni posturali e squilibri muscolo-tendinei.
  • Microtraumi ripetuti che determinano infiammazione cronica della sinfisi pubica.

Classificazione

Sono state proposte diverse classificazioni, tra cui quella di Omar et al. (2008), che distingue:

  1. Pubalgia adduttoria → prevalente interessamento dei tendini degli adduttori.
  2. Pubalgia addominale → coinvolgimento dei muscoli retti addominali.
  3. Pubalgia mista → interessamento concomitante di adduttori e addominali.
  4. Osteo-artropatia pubica → degenerazione della sinfisi pubica.

Quadro Clinico

I sintomi più comuni includono:

  • Dolore inguino-pubico, spesso bilaterale, esacerbato da attività sportiva.
  • Irradiazione verso adduttori, addome inferiore o regione testicolare.
  • Dolore alla palpazione della sinfisi pubica e dei tendini adduttori.
  • Limitazione funzionale nelle fasi di accelerazione, calci o cambi di direzione.

Diagnosi

La diagnosi si basa su:

  • Anamnesi dettagliata (tipo di sport, insorgenza, fattori aggravanti).
  • Esame clinico (test di palpazione, test di resistenza agli adduttori, sit-up test).
  • Imaging:
    • Ecografia muscolotendinea: utile per valutare lesioni tendinee e processi infiammatori.
    • Risonanza Magnetica Nucleare (RMN): gold standard per lo studio delle strutture muscolari, tendinee e della sinfisi pubica.
    • Radiografia: utile per escludere alterazioni ossee.

Trattamento

Il trattamento si articola in fase conservativa e, nei casi resistenti, chirurgica.

Trattamento conservativo

  • Riposo funzionale relativo: riduzione del carico sportivo.
  • Terapia farmacologica: FANS per la gestione del dolore nella fase acuta.
  • Terapie fisiche: tecarterapia, laserterapia, onde d’urto.
  • Fisioterapia:
    • Stretching degli adduttori e della catena posteriore.
    • Rinforzo muscolare del core e addominali.
    • Riprogrammazione posturale globale.
    • Esercizi di stabilità e di controllo neuromuscolare.

Trattamento chirurgico

Indicato nei casi cronici refrattari (>6 mesi) con fallimento del trattamento conservativo. Tecniche utilizzate:

  • Tenotomia parziale degli adduttori.
  • Riparazione della parete addominale (per ernie inguinali occulte).
  • Curettage della sinfisi pubica in caso di degenerazione.

Prevenzione

La prevenzione si basa su:

  • Programmi di rinforzo del core e degli adduttori.
  • Allenamento propriocettivo e stabilizzazione del bacino.
  • Corretta gestione dei carichi di allenamento.
  • Stretching regolare e bilanciato delle catene muscolari.

Prognosi

Con un trattamento adeguato, il ritorno all’attività sportiva avviene generalmente in 8-12 settimane. Tuttavia, i casi cronici possono richiedere tempi di recupero superiori a 6 mesi e presentano rischio di recidiva.


Conclusioni

La pubalgia nello sportivo è una sindrome complessa e multifattoriale che richiede un approccio diagnostico e terapeutico multidisciplinare. La gestione precoce, l’integrazione tra diverse figure sanitarie (medico dello sport, fisioterapista, ortopedico, preparatore atletico) e un programma riabilitativo personalizzato rappresentano la chiave per il ritorno sicuro all’attività sportiva e la prevenzione delle recidive.


Bibliografia

  1. Omar IM, Zoga AC, Kavanagh EC, et al. Athletic pubalgia and “sports hernia”: MR imaging findings. Radiology. 2008;247(3):797-807.
  2. Serner A, Tol JL, Jomaah N, et al. Diagnosis of acute groin injuries: a prospective study of 110 athletes. Am J Sports Med. 2015;43(8):1857-1864.
  3. Paajanen H, Brinck T, Hermunen H, Airo I. Laparoscopic surgery for chronic groin pain in athletes is more effective than nonoperative treatment: a randomized clinical trial with magnetic resonance imaging of 60 patients with sportsman’s hernia (athletic pubalgia). Surgery. 2011;150(1):99-107.
  4. Verrall GM, Slavotinek JP, Fon GT. Incidence of pubic bone marrow edema in Australian rules football players: relation to groin pain. Br J Sports Med. 2001;35(1):28-33.
  5. Morelli V, Smith V. Groin injuries in athletes. Am Fam Physician. 2001;64(8):1405-1414.
  6. Weir A, Brukner P, Delahunt E, et al. Doha agreement meeting on terminology and definitions in groin pain in athletes. Br J Sports Med. 2015;49(12):768-774.

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